27 agosto 2015 - Fra le vittime di "cosa nostra", un magistrato
palermitano che amava la propria Terra ma intendeva anche applicare la
legge e così diede una svolta decisiva nella lotta alla mafia.
Rocco Chinnici fu ucciso il 29 luglio 1983 con una Fiat 126 verde
imbottita con 75 kg di esplosivo davanti alla sua abitazione in via
Pipitone Federico a Palermo.
In
una occasione disse: "Parlare ai giovani, alla gente, raccontare chi
sono e come si arrichiscono mafiosi [...] fa parte dei doveri di un
giudice. Senza una nuova coscienza, noi, da soli, non ce la faremo mai".
Andava nelle scuole, il magistrato Chinnici, così fa oggi anche la figlia Caterina, parlamentare euopeo. Ma il padre andava anche nelle carceri a parlare ai detenuti autori di reati minori, per dare anche la sua disponibilità ad aiutarli a reinserirsi nella società e nel lavoro.
Un video sul maxischermo, ha fatto rivedere forse l'ultima intervista rilascitata da Rocco Chinnici.
Numeroso il pubblico intervento, tanti i sindaci presenti, (divesi gli interventi), fra questi, i primi cittadini di Casalvecchio, Castelmola, Sant'Alessio Siculo, solo per fare qualche esempio.
La lettura di due brani tratti dal libro.
A conclusione della serata, durante la quale era disponibile il libro scritto dalla figlia del magistrato sulla vita del padre, la disponibilità della stessa a tergo del suo accorato discorso, disponibilità chiaramente espressa in favore dei sindaci jonici tutti.
"Pochissimo il ricorso ai fondi europei da parte della Sicilia. E' invece una occasione per dare sviluppo all'intero territorio".
Giovanni Bonarrigo
Andava nelle scuole, il magistrato Chinnici, così fa oggi anche la figlia Caterina, parlamentare euopeo. Ma il padre andava anche nelle carceri a parlare ai detenuti autori di reati minori, per dare anche la sua disponibilità ad aiutarli a reinserirsi nella società e nel lavoro.
Un video sul maxischermo, ha fatto rivedere forse l'ultima intervista rilascitata da Rocco Chinnici.
Numeroso il pubblico intervento, tanti i sindaci presenti, (divesi gli interventi), fra questi, i primi cittadini di Casalvecchio, Castelmola, Sant'Alessio Siculo, solo per fare qualche esempio.
La lettura di due brani tratti dal libro.
A conclusione della serata, durante la quale era disponibile il libro scritto dalla figlia del magistrato sulla vita del padre, la disponibilità della stessa a tergo del suo accorato discorso, disponibilità chiaramente espressa in favore dei sindaci jonici tutti.
"Pochissimo il ricorso ai fondi europei da parte della Sicilia. E' invece una occasione per dare sviluppo all'intero territorio".
Giovanni Bonarrigo