lunedì 14 settembre 2015

NIZZA DI SICILIA. PIANO REGOLATORE GENERALE …PER TECNICI



Nizza di Sicilia (Messina). Aula consiliare popolata quasi essenzialmente da tecnici e politici questo pomeriggio. Tema, un ulteriore incontro per la discussione della revisione del  Piano Regolatore Generale.
Lo ricordiamo: nel 2010 venne proposto un “Piano Colori” che regolamentasse il ventaglio di colori delle nuove edificazioni, ma poi tutto si fermò nel 2012. Dopo oltre tre anni, il Dott. Di Tommaso conta (nel prossimo consiglio comunale), di approvarlo finalmente questo PRG.
Fra gli interventi, domande di tipo tecnico-politico: sono state attenzionate l’assenza di rapporto fra la larghezza e l’altezza massima di eventuali nuove costruzioni, cosa che teoricamente permetterebbe di realizzare un palazzo di più piani prospiciente una strada esistente di soli due metri di larghezza. Ma, da quanto chiarito dal Sindaco, ciò non solo non interesserà la Nazionale, ma potrà riguardare tuttalpiù poche vie secondarie ben individuate.
ZONE “C”
Grazie all’intervento di altro tecnico, si passava dal ragionare sul dettaglio al piano generale: la proposta metteva infatti in discussione l’intera filosofia dello sviluppo-espansione edilizio, (tenendo in debita considerazione: strade e servizi, e tutto ciò che può definirsi “il bello”, a scapito di indici di cubatura maggiori proposti, i quali – secondo l’architetto – non sono necessari, tantomeno in un comune come Nizza, a vocazione turistica).
Degnissime di nota anche le proposte relative all’attenzionamento dello scolo acque piovane in previsione di possibili futuri nubifragi, nonche di una più efficiente infrastrutturazione a favore proprio di quelle aree destinate ad espansione edilizia.
Non per ultime, giungevano: 1) una proposta relativa alla necessaria istituzione di un’area di rispetto che perimetri la “Città della Speranza” in previsione di prevedibili future cattiva edificazioni. Inoltre, si proponeva la realizzazione di una scuola elementare nelle sue vicinanze; 2) la realizzazione di Case Popolari in previsione di un più che probabile insediamento di immigrati da ospitare, tema già attualissimo oggi.
Da tenere ben presente, infine, le dichiarazioni dell’architetto che anni fa si occupò del restauro della filanda di Roccalumera, il quale, dopo aver citato Le Corbusier, (famosissimo architetto ed urbanista svizzero), e la sua mentalità relativa alla edificazione, ha definito l’edilizia nizzarda meglio gestita di quella roccalumerese.

14 Settembre 2015

Giovanni Bonarrigo