Nizza
di Sicilia (Messina). Aula consiliare popolata quasi essenzialmente da tecnici
e politici questo pomeriggio. Tema, un ulteriore incontro per la discussione
della revisione del Piano Regolatore
Generale.
Lo
ricordiamo: nel 2010 venne proposto un “Piano Colori” che regolamentasse il
ventaglio di colori delle nuove edificazioni, ma poi tutto si fermò nel 2012. Dopo
oltre tre anni, il Dott. Di Tommaso conta (nel prossimo consiglio comunale), di
approvarlo finalmente questo PRG.
Fra
gli interventi, domande di tipo tecnico-politico: sono state attenzionate l’assenza
di rapporto fra la larghezza e l’altezza massima di eventuali nuove
costruzioni, cosa che teoricamente permetterebbe di realizzare un palazzo di
più piani prospiciente una strada esistente di soli due metri di larghezza. Ma,
da quanto chiarito dal Sindaco, ciò non solo non interesserà la Nazionale, ma potrà
riguardare tuttalpiù poche vie secondarie ben individuate.
ZONE
“C”
Grazie
all’intervento di altro tecnico, si passava dal ragionare sul dettaglio al
piano generale: la proposta metteva infatti in discussione l’intera filosofia
dello sviluppo-espansione edilizio, (tenendo in debita considerazione: strade e
servizi, e tutto ciò che può definirsi “il bello”, a scapito di indici di
cubatura maggiori proposti, i quali – secondo l’architetto – non sono
necessari, tantomeno in un comune come Nizza, a vocazione turistica).
Degnissime
di nota anche le proposte relative all’attenzionamento dello scolo acque
piovane in previsione di possibili futuri nubifragi, nonche di una più
efficiente infrastrutturazione a favore proprio di quelle aree destinate ad
espansione edilizia.
Non
per ultime, giungevano: 1) una proposta relativa alla necessaria istituzione di
un’area di rispetto che perimetri la “Città della Speranza” in previsione di prevedibili
future cattiva edificazioni. Inoltre, si proponeva la realizzazione di una scuola
elementare nelle sue vicinanze; 2) la realizzazione di Case Popolari in
previsione di un più che probabile insediamento di immigrati da ospitare, tema
già attualissimo oggi.
Da
tenere ben presente, infine, le dichiarazioni dell’architetto che anni fa si
occupò del restauro della filanda di Roccalumera, il quale, dopo aver citato Le
Corbusier, (famosissimo architetto ed urbanista svizzero), e la sua mentalità
relativa alla edificazione, ha definito l’edilizia nizzarda meglio gestita di
quella roccalumerese.
14
Settembre 2015
Giovanni
Bonarrigo