martedì 23 febbraio 2016

NIZZA DI SICILIA. SCASSINATO NEGOZIO PER LA SECONDA VOLTA IN POCHE SETTIMANE

Sito al lato della piazza colonnello Interdonato, stanotte, ignoti hanno speronato con un'auto la stessa vetrina dello stesso negozio di pelletteria e articoli da regalo e lo hanno rapinato come già era stato fatto la volta scorsa.
Operai a lavoro stamane per portare via la nuovissima saracinesca, ora ridotta ad un mucchio di lamiere, nonchè i cocci e frammenti del vetro blindato residui del fattaccio.
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Giovanni BonarRIGO - 23 Febbraio 2016

venerdì 12 febbraio 2016

SANTA TERESA DI RIVA. LA CORRUZIONE IN ITALIA: INCONTRO CON PIERCAMILLO DAVIGO

COMUNICATO STAMPA - Nel prosieguo delle manifestazioni programmate per l’anno in corso e dopo l’indimenticabile giornata trascorsa nell’Aula Bunker dell’Ucciardone di Palermo, per assistere ad un udienza del Processo sulla trattativa Stato-mafia insieme a 100 studenti del Liceo Caminiti-Trimarchi di S. Teresa di Riva, ci accingiamo a segnare altre due giornate con una presenza di elevato spessore etico, morale e professionale. Nella prossima settimana sarà con noi l’Alto Magistrato Piercamillo Davigo, Consigliere della II° sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione.
Il Dott. Davigo, Martedì 16 terrà un incontro pubblico a S. Teresa di Riva nei locali dell’ex Aula Consiliare in Piazza Municipio alle ore 18,30 nel quale dibatterà sul tema: “La corruzione in Italia – Prevenzione sociale e controllo penale”.
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Mercoledì 17, sempre negli stessi locali, alle ore 09,00 incontrerà gli Studenti dell’I.I.S. Caminiti-Trimarchi di S. Teresa di Riva. Nel corso di detto incontro verranno lanciate le Borse di Studio del Premio Zappalà 2016, che quest’anno saranno due, riservate agli stessi Studenti e che saranno consegnate nella manifestazione del 2 Agosto, come di consueto.
Ancora una volta siamo presenti sul territorio per offrire momenti di riflessione e partecipazione che ci portano a fare nostri valori indiscutibili di legalità e convivenza civile come la nostra adesione da quest’anno a LIBERA verso la quale e con la quale ci stiamo preparando per vivere la giornata nazionale della Memoria per le vittime di Mafia che si terrà a Messina il 21 Marzo c.a.
Nel sottolineare ancora una volta l’importanza di creare momenti di reale e motivata riflessione su temi che volenti o nolenti segnano la nostra vita, cogliamo l’occasione per estendere questo nostro invito a quanti volessero condividerlo nella sua naturale spontaneità.
Ci pregiamo altresì di estendere l’invito di quanto sopra alla SS. LL. per quanto di competenza, ringraziandovi anticipatamente della Vostra preziosa e fattiva collaborazione.
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Distinti Saluti.
Associazione AMICI di ONOFRIO ZAPPALA'
Furci Siculo, 12/02/2016

giovedì 11 febbraio 2016

QUELLE CINQUE DOMANDE, FORMULATE ALLO STORICO SAVOCESE SANTINO LOMBARDO

Carissimo Santino, approfitto della nostra ormai lunga amicizia, per porgerti le classiche CINQUE DOMANDE quale erudito (con umiltà), conoscitore della storia del territorio savocese e non solo.
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Da Santo Lombardo a Giovanni Bonarrigo. Responsabile del “Foglio di Sicilia.it”
Carissimo amico mio è con molto piacere che rispondo alle tue Cinque domande, premettendo che mi onoro di essere stato attenzionato da una persona sensibile e amante della vera cultura quale sei tu.
1) Santino, universalmente risaputo dei tuoi sei libri pubblicati, ti chiedo: cosa ti ha spinto e ti spinge a scovare e rovistare fra impolverati documenti storici?
Risposta1. Sai bene che nei mie libri ci sono molte notizie inedite. Io mai copio quello che hanno già scritto gli altri, anche se si tratta di autori antichi. Vado alla ricerca di documenti inediti che si trovano negli archivi che nelle nostre zone sono in stato di abbandono. Bisogna andare a Palermo e questo comporta sacrifici. Su ciò che mi spinge a scrivere, forse, vale la massima Pirandelliana:” La vita o si vive o si scrive”
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2) Fra le tue opere, c'è "La presenza ebraica nella terra di Savoca e dintorni". Uno dei riferimenti a monumenti tutt'ora esistenti, è quello alla chiesa di S. Michele. Cosa ci puoi aggiungere storicamente parlando e viste lo stato di abbandono (profonde fessurazioni sulla muratura), come pensi di poter sollecitare le istituzioni competenti e quali risultati pensi di poter ottenere?
Risposta2. Sulla presenza ebraica, secondo l’asserzione degli studiosi in Sicilia si sa ancora poco; su quella in Savoca e dintorni quasi nulla, prima delle mie ricerche. Per quanto riguarda la sinagoga della terra di Savoca si sa che esisteva in un lungo documento del 1470 ma sulla sua ubicazione che “era nel centro e nel migliore luogo” non vi è nessuna certezza. Solo ipotesi. L’argomento dal punto di vista storico e archeologico va approfondito.
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3) Le "Catacombe" del Convento dei Cappuccini. Nel tuo libro, evidenzi non solo nomi e cognomi illustri, ma date, caratteristiche e scorci di vita dei personaggi. Anche quì grande lavoro di ricerca, ma era questa la Savoca a cui ci dobbiamo ispirare oggiAggiungi un appuntamento per oggi, oppure il modernismo porta inesorbilmente ad altre mete?
Risposta3. Per quanto riguarda le cosiddette “ Catacombe “ ultimamente vi sono state operazioni di spostamento di cadaveri e manomissioni dei corpi che valuto negativamente anche da un punto di vista squisitamente religioso. Quei personaggi erano uomini di fede, legati all’ordine dei Cappuccini, che volevano riposare in pace nel loro “cimitero sotterraneo”. Essi fanno parte della storia di Savoca , oggi anche a finalità turistica. Vanno storicamente conosciuti
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4) Un riferimento al tuo ultimo libro sui detti e Pricantozzi popolari. Tu stesso dichiari che trattasi perlopiù di superstizione, ma taluni "proverbi dei poveri" risultano ancora oggi calzanti e attuali. Quanto ti senti parte del mondo di questi detti di contadini?
Risposta4. Per quanto riguarda il mio ultimo libro sui proverbi si tratta di una delle ricerche più approfondite da me effettuata perchè va all’origine storica dei fatti da cui i proverbi scaturiscono. Infatti, i fatti sono diversi, ma i detti dell’antico sono tutti veri ed erano la bibbia del contadino ma venivano utilizzati anche dai ceti più acculturati. Per quanto riguarda i pricantozzi (termine adoperato solo nelle nostre zone) alcuni credono alla possibilità della guarigione grazie al loro aiuto. Il malocchio, poi, per me, in certi casi,esiste ed è un fenomeno scientifico: in pratica è quello che in natura c’è e ancora non si riesce a capire.
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5) Infine un riferimento alla poesia che, nello stesso ultimo libro (a pag. 153-154 ed è scritta anche in inglese), alla tua poesia "Pizzo di Cucco". A chi e/o cosa ti sei ispirato descrivendo luoghi, Casali, campagne ecc.? Quali i tuoi sentimenti?
Risposta5. La poesia Pizzo di Cucco, che è un colle sopra Savoca , è una poesia sofferta e particolare. Per certi punti è l’opposto del significato leopardiano della poesia “L’infinito”. Il suo significato recondito, anzi la rilevazione, è che il destino esiste, anzi tutto è già scritto per grande linee e noi non possiamo farci niente, Ci tengo che tu la pubblichi per primo su un sito internet.
Con tanta stima Santino Lombardo.
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Giovanni BonarRIGO - (articolo già pubblicato, il 17 Agosto 2010) 

mercoledì 10 febbraio 2016

I MARTIRI DELLE FOIBE: (PIU’ DI DUECENTO I SICILIANI MORTI), RICORDATI NELLE CITTA’ D’ITALIA



10 FEBBRAIO, IL GIORNO DEL RICORDO - Il libro di Davide Gambalem giornalista free lance, presenta un excursus storico sulle Foibe e in modo particolare sui siciliani morti per l'italianità della Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Vengono riportati i nomi di più di duecento siciliani morti al confine nord-orientale negli anni compresi fra il 1943 e il 1945.


LAPIDE INAUGURATA IL 10 FEBBRAIO 2011 ALL'UNIVERSITA' DI PADOVA PER RICORDARE GLI ITALIANI E LE ITALIANE VITTIME DI INUMANA FEROCIA IN ISTRIA E DALMAZIA NEGLI ANNI EROICI E TRAGICI DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE E DELLE PULIZIE ETNICHE, COLPEVOLI SOLO DI AVER DIFESO E PAGATO CON LA MORTE O L'ESILIO L'ITALIANITA' DELLA TERRA NATIA. L'UNIVERSITA' DI PADOVA DEDICA A LORO E CON LORO A NORMA COSSETTO STUDENTESSA DELL'ATENEO MEDAGLIA D'ORO AL MERITO CIVILE AD ONORE DEL LORO SACRIFICIO PER LA PATRIA E PER LA LIBERTA'
10/02/2011 UNIVERSA UNIVERSIS PATAVINA LIBERTAS 
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 STEFANO PETRIS (lettera)
Fiume, 9 ottobre 1945
Non piangere per me. Non mi sono mai sentito cosi' forte, come in questa notte d'attesa, che è l'ultima della mia vita. Tu sai che io muoio per l'Italia. Siamo migliaia d'Italiani, gettati nelle foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia, falciati giornalmente dall'odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente.
Aprino gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra d'Istria che è e sarà italiana. Se il tricolore d'Italia tornerà, come spero, a sventolare sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli.
Domani mi uccideranno. Non uccideranno il mio spirito, nè la mia fede. Andrò alla morte serenamente,
il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà e a Voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, SARA' VIVA L'ITALIA!!!
Stefano Petris
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Invocazione per le Vittime delle Foibe
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre,
dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
Ascolta , o Signore, la nostra voce.
Noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere
e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento
che sale dal sacrificio di questi Morti.
E ci rivolgiamo a Te,
perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido,
l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra,
costituisce una grande cattedra,
che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
Ebbene, Signore, Principe della Pace,
concedi a noi la Tua pace. Dona conforto alle spose,
alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe
di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi
e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena
per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, i Signore, e in Te essi vivono.
Che se ancora la loro purificazione non è perfetta,
noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera,
la nostra angoscia, i nostri sacrifici,
perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto:
“Beati i misericordiosi perché saranno chiamati figli di Dio,
beati coloro che piangono perché saranno consolati”,
ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia
perché saranno saziati in Te, o Signore,
perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
Mons. Antonio Santin, Vescovo di Trieste, 1959
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Monsignor Santin visse con animo indomito e mai rassegnato il periodo della occupazione titina di Trieste, subendo a Capodistria nel giugno del '47 una intimidatoria aggressione comunista, avente lo scopo di frenare la sua opera in favore dei suoi tormentati fratelli istriani. Aggressione che lo lasciò pesto e sanguinante ma non per questo meno combattivo nello svolgere il suo compito pastorale.
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Fra i tanti Comuni della Sicilia che hanno intitolato una piazza o una strada, (Gravina di Catania (Catania), Casalvecchio Suculo (Messina), Canicattì (Agrigento), Bucina (Palermo), Forza d'Agrò (Messina), Furci Siculo (Messina), Mandanici (Messina), Marsala (Trapani), Nizza di Sicilia (Messina), ROCCALUMERA (Messina) Piazza Martiri delle Foibe.
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NOTA: L'articolo integrale, contenente tutte le piazze e le strade d'Italia intitolate alle Foibe, lo pubblicammo il 19 Dicembre 2011 su Fogliodisicilia.it

martedì 9 febbraio 2016

AGRIGENTO. AL VIA LA 71a SAGRA DEL MANDORLO IN FIORE

Tutto pronto per l'inizio della Sagra del Mandorlo in Fiore 2016 che prenderà il via giovedì con il Festival Internazionale “I Bambini del Mondo”.
Ma sarà un gesto di solidarietà a dare il via al Festival: i ragazzi del gruppo della Russia, “Eralash” di Cheliabinsk alle ore 10, 00 di domani (mercoledì 10 febbraio) faranno visita ai bambini ricoverati presso il Reparto di Pediatria dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento dove porteranno un sorriso, una carezza ed anche momenti di folklore.
“Un bel gesto da parte degli organizzatori del Festival con i quali abbiamo da anni istaurato una alleanza”. A dichiararlo Giuseppe Gramaglia  Primario del Reparto di Pediatria.
“Grazie ai Bambini del Mondo - continua Gramaglia - anche in ospedale arriva la Sagra, portando un po’ di allegria ma anche amore per i nostri piccoli degenti”.
“I Bambini del mondo sono pronti ad aprire la Sagra del Mandorlo in Fiore 2016, coniugando il folklore con la promozione umana e sociale per difendere i diritti dei minori e per continuare a diffondere nel mondo i grandi valori della  pace, della fratellanza e della concordia tra  popoli”.  A dichiararlo Giovanni Di Maida, co-fondatore e presidente del Festival.
Sono sette i gruppi internazionali partecipanti che arrivano da: Albania, Artistic Ensemble  “Kaltersia” di Tirana; Bulgaria, Dance Ensemble “ Plamache” di Sofia; Georgia,  Children Ensemble “Merani” di Tiblisi; Corea,  “Woori -Doori” di Seul; Polonia, “Mali Gorzowiacy” di Gorzów Wielkopolski; Russia, “Eralash” di Cheliabinsk e Italia, “I Tamburellisti di Otranto”, Puglia. Con loro i gruppi agrigentini: Gergent, Oratorio Don Guanella, I Piccoli del Val D’Akragas, I Picciotti da Purtedda, Fabaria Folk  e Herbessus.
 Il primo appuntamento con il Festival del folklore è con le scuole agrigentine, per loro infatti, presso il PalaMandorlo di piazza Vittorio Emanuele, si terranno giovedì 11 febbraio due spettacoli, inizio ore 9,30, il primo e 11,30 il secondo, con la presenza di tutti i gruppi internazionali partecipanti e con loro anche i gruppi agrigentini.
Nel pomeriggio alle ore 16,00 i gruppi internazionali partecipanti al Festival “I Bambini del Mondo”, nominati dall’Unicef, Ambasciatori di pace nel mondo, per la promozione dei grandi valori di fratellanza, solidarietà e concordia tra i popoli, saranno ricevuti presso il Collegio dei Filippini dal sindaco di Agrigento Lillo Firetto, per il saluto ufficiale della città.
Sempre al PalaMandorlo si terranno gli spettacoli in programma venerdì 12 febbraio alle ore 9,30 e 11,30. Sempre venerdì alle ore 20,30 ancora spettacolo e l’assegnazione del “Premio: Italia, Immagini e Pensieri”, a cura della Società Dante Alighieri.
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16° FESTIVAL  INTERNAZIONALE “I BAMBINI DEL MONDO”
AGRIGENTO 11-14 febbraio 2016
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GIOVEDI 11 FEBBRAIO
09,30 –  Palatenda –  Spettacoli per le scolaresche
11,30 –   Palatenda – Spettacoli per le scolaresche
16,30 –  Ex Collegio dei Filippini – Saluto delle autorità
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VENERDI 12 FEBBRAIO
09,30 –  Palatenda –  Spettacoli per le scolaresche
11,30 –   Palatenda – Spettacoli per le scolaresche
20,30 –  Palatenda  –  Spettacolo dei gruppi internazionali e dei gruppi agrigentini.
Premio “ Italia: Immagini e Pensieri  Soc. Dante Alighieri
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SABATO 13 FEBBRAIO
10,00 – “Passeggiata della Pace e della Fratellanza ” lungo la Valle dei Templi
Con la partecipazione dei gruppi internazionali e delle scolaresche della Sicilia
15,30 –   Palatenda – Spettacolo dei gruppi internazionali e dei gruppi agrigentini
20,30 –  Museo Archeologico Agrigento – Spettacolo dei gruppi internazionali
Consegna del Premio Claudio Criscenzo
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DOMENICA 14 FEBBRAIO
10,00 –  Sfilata da piazza Pirandello a piazza Cavour
12,30 –  Palatenda – Spettacolo gruppi internazionali “I Bambini del Mondo”
15,00 –  Palatenda – Il mondo in gioco – Animazione e giochi con i gruppi folkloristici
17,00 –   Palatenda –  Preghiera interreligiosa per “I popoli in pace”.
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domenica 7 febbraio 2016

DE LUCA E GLI OTTO COMUNI DELLA VAL D’AGRO’ CONFLUIBILI IN UNO SOLO (IL VIDEO)

SANTA TERESA DI RIVA (Messina) – Piazza Municipio, 02 Gennaio 2014. Assieme agli auguri per il nuovo anno, ed a tante altre tematiche, il primo cittadino di Santa Teresa di Riva ha prospettato la non trascurabile ipotesi di far confluire gli otto comuni della Val d’Agrò in un grande ed unico comune. Ha subito messo le mani avanti, De Luca: “Gli inquilini dei ‘palazzi’ comunali diranno di no, preoccupandosi di perdere il posto di lavoro, ma la gente è favorevole”.
120 Km QUADRATI DI TERRIRORIO - La procedura è chiara - ha dichiarato, - “si può fare o attraverso le delibere dei consigli comunali oppure la richiesta d’indizione di referendum di un terzo degli elettori di ogni singola comunità”. Così già nella giornata di oggi, De Luca avrebbe mandato una nota ai suoi colleghi sindaci per invitarli ad una riunione dove, col quadro normativo alla mano, con i conti belli è fatti, dirà “la vogliamo smettere di fare i gabellieri?”, non è meglio fare magari l’assessore di un Comune di 18.000 abitanti che funziona, che è un sistema forte, che ha creato lavoro, che risolve una serie di problemi, che sia il territorio a condizionare la politica e non la politica a condizionare il territorio, piuttosto che continuare a fare il sindaco di un comune di 500 abitanti dove ormai ti costringeranno a chiudere, perché non avrete neanche più i soldi per pagare l’ENEL che continua ad aumentare? Non è meglio essere Consigliere comunale di un grande comune del genere, piuttosto che continuare magari a fare l’assessore di un comune dove non ci sono neanche i soldi per acquistare neanche le luminarie per Natale?”.
NASCERANNO COMITATI CIVICI - Secondo De Luca, “il ‘palazzo’ deve fare una riflessione definitiva, perché noi ci dobbiamo difendere dagli attacchi dello Stato e della Regione e ci dobbiamo difendere giocando all’attacco. Per questo, proporrà di chiudere intanto “questa puttanata dell’Unione dei Comuni” [applausi], che arriva non so dove e con tutto il rispetto è ora di chiuderla, basta! Noi ci facciamo immediatamente l’Unione della Val d’Agrò, gli otto Comuni, gli altri si fanno l’uninone di Vallata come è logico che sia, perché questa operazione diventa un modello, noi anticiperemo anche il legislatore regionale se siamo bravi e veloci. Ci facciamo immediatamente l’unione. Perché subito? Perché c’è tutta la programmazione dei Fondi comunitari 2014-2020 e bisogna avere macroprogetti per partecipare, ci sono fondi per quanto riguarda la riqualificazione energetica che partono da un minimo di cinque milioni di euro a un massimo di 25.000.000. In base agli standard, solo Santa Teresa riuscirebbe a partecipare, e perchè a Limina no, a Sant’alessio no? Perché?”
IN DUE ANNI CI SAREBBE UN UNICO COMUNE - Ancora secondo De Luca, partendo subito con questo progetto: “a due anni, massimo a tre, si è unico comune. Si farebbe oggi l’Unione della Val d’Agrò per allineare gli uffici”. Parlando delle aziende, dice: “per fare mille buste paga ci saranno massimo ottocento dipendenti. Le buste paga per 800 dipendenti nelle aziende le fanno in tre, quattro persone, invece noi abbiamo gli uffici di ragioneria che sono mediamente composti da due a quattro persone, moltiplicato per otto (comuni), fa 32. Ebbene, quelle persone in più non andranno a casa, faranno altro. Perché faremo la nostra agenzia di sviluppo territoriale, ci occuperemo di fare promozione, faremo tutte quelle azioni indispensabili, un sistema unico di trasporto locale, che essendo del comune è di competenza del comune e non più la Stat, l’AST, la SAIS, ecc… E poi, servizi unici di Vallata: uno sarà a Santa Teresa, uno sarà a Savoca, uno sarà ad Antillo.
Io perché devo fare nuova edificazione, quando il 50% del patrimonio edilizio di Limina, di Antillo, di Roccafiorita e disabitato, abbandonato, sta diventando un pericolo per le comunità, e allora che faccio se devo spendere venti milioni per creare 1000, 2000 unità abitative da dare ad un canone sostenibile? Lo faccio ad Antillo, lo faccio a Limina, perché nel momento in cui ho fatto la strada che quanto meno accorcia le distanze e siamo un unico comune e quindi c’è un unico standard di servizi, non capisco perché io, alla famiglia bisognosa non posso dare magari, l’unità abitativa riqualificata a Limina e la devo per forza dare a Santa Teresa di Riva. Ed ecco che ho fatto un’azione di risanamento e di ripopolamento di questi comuni che stanno morendo. “Pari chi c’è ù meli, tutti à marina” è la battuta di De Luca, che dice: “Certo che c’è un motivo, per carità: c’è un problema di distanze, c’è un problema di servizi, c’è una serie di problemi che noi dobbiamo avere la capacità, nella strategia, di omologare. E allora, per fare tutto questo, noi faremo un’azione prima istituzionale, rivolgendoci a tutti gli amministratori”.
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…il COMMENTO: La proposta certo ragionata di De Luca, ambiziosissima per la mentalità ultracampanilistica del nostro territorio, fuori ogni giusto collegamento storico alle origini di ogni comune piccolo o piccolissimo, appare a mio modesto avviso, in particolar modo in risposta alle politiche nazionali di istituire la cosiddette “Città metropolitane” e l’accorpamento dei comuni al di sotto dei cinquemila abitanti (d’ufficio) per un verso, e dei diecimila abitanti per un altro, (la sola Santa Teresa di Riva - come lo stesso De Luca ha paventato – in ultima razio, potrebbe comunque ricorrere all’accoglimento di quelle poche centinaia di cittadini, per raggiungere i 10.000 utili), una scelta ben migliore di quella di scendere in piazza e protestare contro i “politicanti-padroni” di Roma ma poi rimanere al più disuniti e, magari, falliti.
A proposito dei discorso dei “politicanti-Padroni”, che tutto tagliano ma mai loro privilegi e stipendi, bisognerà comunque tornare e trovare delle soluzioni imposte dal popolo sovrano.
L’idea di De Luca, condivisibile o meno, risponderebbe con i fatti ai tanti problemi che la “meravigliosa” Unione dei Comuni Jonici non ha mai né risolto ma nemmeno efficientemente affrontato in questi anni. Se la crisi sta attanagliando l’Italia bruciando migliaia di posti di lavoro e portando tanti piccoli e medi imprenditori a togliersi la vita, la risposta non può ancora una volta essere quella dei timidi e piccoli passi autonomi dei micro-comuni, ma deve essere quella di un organizzato “piccolo esercito", pacifico quanto autorevole, che sappia e possa cogliere, da una parte le opportunità dei grandi finanziamenti comunitari, e dall’altra, quella ottimizzazione in stile azienda privata, che permetta tagli alla spesa pubblica unita all’efficienza di servizi ed opere che mai si sono riscontrati nel recente nostro passato.
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Giovanni BonarRIGO - (articolo già pubblicato, il 05 Gennaio 2014)

VASCHE DI PRIMA PIOGGIA. COSA SONO E A COSA SERVONO



Le “Fosse di prima pioggia” in calcestruzzo vibrogettato vengono utilizzate per la raccolta delle acque che, nei primi minuti di pioggia, dilavano zone o aree di pertinenza alla rete stradale, alle strutture pubbliche o private oppure ai siti produttivi in cui normalmente si riscontrano presenze di sostanze inquinanti che non possono, per legge, essere convogliati in “pozzi perdenti” od in canali di “acque bianche”. Questa “prima parte di pioggia”, per l’appunto, va convogliata ad una “fossa desoleatrice ”/impianto di depurazione o direttamente nella rete fognaria, la rimanente va convogliata alla rete delle “acque bianche” o al “pozzo perdente ” in modo da permettere la dispersione nel terreno ed il reintegro della falda acquifera, o smaltita mediante trincee drenanti.
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Le “Fosse di prima pioggia” possono essere in calcestruzzo vibrogettato , confezionato con appositi mescolatori, costituito da un impasto di cemento opportunamente dosato con inerti lavati di cava aventi granulometria adeguata; Con armatura adeguata ai carichi di esercizio d’uso.

PARTIAMO DA UNA PREMESSA: Sappiamo con certezza che gli impianti di depurazione fognaria consortile, (che servono i Comuni di Roccalumera, Furci e Pagliara), sono stati recentemente ammodernati, per una spesa di circa 1,2 milioni di euro.
Essendo questo scrivente recentemente andato a visitarnli di persona, può affermare che di parti (vedi vasche, impiantistica e quadri elettrici), completamente nuove ce ne sono, anche se i due vecchi “carroponte” sono fermi da mesi e quindi una determinata parte della depurazione non avviene come dovrebbe, perche il fondo delle relative vasche non viene raschiato e quindi i liquami trattati adeguatamente.
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RIMANGONO ALCUNE VASCHE OBSOLETE (e adesso inutili), DA DEMOLIRE. Il compito, in questo caso sarebbe demandato al Comune e non alla ditta che, (per quattro mesi) si occuperà della gestione degli impianti, (il Geometra Carmelo Romeo, passa dal depuratore e raccoglie i dati tutte le mattina), e della manutenzione.
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VASCHE DI PRIMA PIOGGIA, ANNUNNCIAVAMO NEL TITOLO
Perché ho iniziato questo articolo presentando le “Fosse di prima pioggia”? Ve lo dico subito: Nonostante l’ottimo lavoro realizzato sul depuratore consortile, accade sempre più spesso, (da due anni a questa parte), ed in particolare nei giorni di pioggia, che sulla via Amerigo Vespucci, sita nella periferia sud del paese, (la stessa costeggia il torrente da una parte il depuratore dall’altra), liquami fognari misti ad acque meteoriche, esplodendo dai pozzetti posti lungo la via, si riversino a mo di fiumara in piena, sul nastro d’asfalto. Proprio in faccia alle abitazioni, fra cui alcuni residence nati per accogliere turisti e residenti.
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LA SOLUZIONE, O UNA DELLE TANTE
Se a più riprese, questo scrivente, oltre a documentare con numerosi video i reflui che scorrevano ad ogni pioggia, ed in qualche caso persino in assenza della stessa, proponeva con cognizione di causa la sostituzione dell’intera tubazione obsoleta, marcia e sottodimensionata con apposita tubazione moderna, oggi si permette di dare agli amministratori interessati un suggerimento: le “fosse di prima pioggia”, appunto.
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Non essendoci una separazione fra le due condutture di liquami fognari e acque piovane: il surplus immesso nei trentennali tubi ad ogni scroscio di pioggia, provoca inevitabilmente il desolante (e ancora maleodorante) fiume di melma sulla strada. E allora, perché non considerare l’installazione di una “fossa di prima pioggia” a monte del depuratore?   
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Detto ciò, questo scrivente non si illude che questa od altra soluzione sia realizzabile a breve, tanto più che, (pare), nelle alte sfere delle istituzioni qualcuno abbe a dire a questo o al precedente sindaco roccalumerese:  “Ma voi, che volete rivoluzionare la Sicilia?”. Con una tale mentalità, non ci dobbiamo meravigliare se qualcuno considera, nel ventunesimo secolo, la bella Sicilia un vero e proprio… “deserto”.  
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07 Febbraio 2015 - Giovanni geom. BonarRIGO