TAORMINA
(Messina) – Una conferenza stampa che ha presentato la mostra che si terrà a
Palazzo Corvaja dal 5 Luglio al 6 Settembre su Pablo Picasso e le sue passioni.
Dopo
Castello Ursino, a Catania, la mostra Pablo Picasso e le sue “Pablo Picasso e
le sue passioni” prosegue, dal 5 Luglio al 6 Settembre 2015, a Palazzo Corvaja,
Taormina. L’esposizione, organizzata e prodotta da ComediArting e III Millennio
in collaborazione con l’Associazione Culturale Woodstok e con il patrocinio del
Comune di Taormina, a cura di Dolores Duràn Ucar e Stefano Cecchetto, propone,
in un allestimento accattivante, innovativo e al tempo stesso intimo, circa 50
opere del grande artista, tra grafiche, oli e ceramiche.
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Una
conferenza stampa, quella di stamane, nella quale il neo eletto al Comune di
Taormina, Assessore ai Beni Culturali e Vicesindaco dott. Mario D’Agostino, ricordando
che Taormina è una delle Capitali del Turismo, si è chiesto: “perché non deve
diventare anche una delle Capitali della pittura?”. Successivamente, nell’intervento
del dott. Ezio Gribàudo, (che qualcuno ogni tanto scambia per Camilleri, dal
suo aspetto fisico), dopo aver sottolineato: “fra tredici anni compio cent’anni”
–continuando, ha aggiunto – “in tenera età, avevo venti-ventidue anni, ho avuto
l’opportunità di incontrare, ancora non me ne rendevo conto, un genio, questo
personaggio (Pablo Picasso, ndr), che è stato indubbiamente il più importante artista
del ventesimo secolo, e non pensavo di venire settantanni dopo in questa
splendida Taormina che io conoscevo, come prestatore di due opere importanti”.
Ezio
Gribàudo, pittore, scultore e grafico italiano, è nato a Torino nel 1929. Ha
studiato architettura e si è interessato alle tecniche grafiche e tipografiche.
Come grafico ha ricevuto numerosi premi “Quadriennale di Roma, 1965; Biennale
di Venezia, 1966; Biennale di San Paolo del Brasile, 1967). … Tra le sue importanti
esposizioni collettive e personali, Parigi, New York, Buenos Aires. Dal 1995 è presidente
dell’Accademia Albertina di Torino.
Tornando
a Picasso, attorno alle cui opere ruota l’intera mostra: si racconta che il
primo approccio all’incisione di Picasso avvenne su incitamento dell’antico
pittore catalano Ricardo Canals che gli insegnò le basi dell’acquaforte. In
questo periodo Picasso era ancora alla ricerca della sua identità artistica e
questo approccio darà inizio ad un’attività incisoria molto intensa, perché ne
comprenderà subito la versatilità e la non ordinari età delle soluzioni che si
possono raggiungere.
In
mostra a Taormina la rarissima Suite des
Saltinbanques, del 1913, la splendida serie sulla Tauromachia del 1959 e l’eccezionale lavoro sui cromatismi per Barcelona Suite del 1966.
La Suite des Saltinbanques, 1913
La
preziosissima serie di quattordici tavole dedicata al mondo dei saltimbanchi,
edita da Vollard nel 1913, difficilmente reperibile e fruibile al completo,
dimostra il debito di Picasso nei confronti del linguaggio del
post-impressionismo, che ben si prestava ad esprimere il mondo del sentimento
che caratterizzò i due periodi giovanili dell’artista: il Blu e il Rosa. Le
incisioni a puntasecca e acquatinta de La
Suite des Saltinbanques sono sguardi malinconici e ironici sulla vita
privata di saltimbanchi e gitani, con poche concessioni alla definizione “pittorica”
del contesto.
30
Giugno 2015