domenica 27 dicembre 2015

IERI A CASALVECCHIO, IL TRADIZIONALE “CONCERTO DI NATALE”




CASALVECCHIO SICULO (Messina). 26 Dicembre, festa di Santo Stefano, primo martire cristiano. Un martire che pregò per i suoi carnefici. A conclusione della santa messa, il canto conclusivo “Dio è Amore”, intonato magistralmente dal coro della chiesa di Sant’Onofrio Anacoreta, ha emozionato persino lo schietto parroco casalvetino, Gabriele Sgroi, da poco subentrato a padre Giacalone.
Di lì a poco, avrebbe preso posto, fra l’altare maggiore ed i banchi gremiti di pubblico, lo storico Complesso bandistico “Città di Casalvecchio”, il quale, nell’entrante 2016 festeggerà ben 150 di attività. Infatti, questa banda musicale rinomata su tutto il territorio jonico, fu fondata nel lontano 1866.
Nino Manuli, il maestro, inizia l’esecuzione del primo brano in scaletta. Sembra essere un tipo parecchio esigente dai propri musicanti: si legge nel volto di qualcuno di loro la tensione dopo una rapida occhiataccia ricevuta. “Attento a non sbagliare”, sembra dirgli Manuli mentre seguita a dirigere gli altri. Una ragazzina sorride.
Il concerto, manco a dirlo, è dedicato a Don Sgroi. Il quale, seduto in prima fila gongola e, fra un brano e l’altro scatta qualche foto col suo telefonino. Anche il sindaco è orgogliosamente in prima fila, ma seduto sul lato opposto. Marco Saetti, apprezza ammirato come tutti, brani arcifamosi come “La cavalleria rusticana” di Mascagni o i valzer di Strauss e financo l’immancabile “Tu scendi dalle Stelle”. Tuonano gli applausi a sottolineare il gradimento del pubblico.
Se durante la messa, una nuova cristiana, la piccola Carol Concetta, era stata battezzata fra l’emozione di parenti ed amici, ora era tempo di ringraziamenti, doni di mazzi di fiori sia al maestro che al parroco, e rose rosse consegnate a varie componenti della banda.
Il tempo sembra essere volato e, dopo l’ultimo brano, Manuli ringrazia ancora una volta con un inchino fra gli applausi. Ma nessuno si alza per andarsene. “Signori, - dirà Santoro -, il concerto è finito”. Macchè, forse ipnotizzati dall’atmosfera musicale natalizia, tutti, sicuramente molti, speravano che la serata durasse a lungo in quella chiesa che l’immagine di sant’Onofrio accoglie in ogni tempo. Auguri a tutti.

27 Dicembre 2015 - Giovanni BonarRIGO



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