mercoledì 12 ottobre 2016

LA PROPOSTA: UN PONTE BAILEY SUL TORRENTE AGRO’ DURANTE I LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEL VIADOTTO



SANT’ALESSIO SICULO (Messina) – Come anticipato dal sindaco Rosanna Fichera in occasione della conferenza stampa (dell’11 gennaio scorso), cggi, si è tenuto il vertice in assessorato a Palermo per discutere sull’alternativa temporanea al ponte sull’Agrò nel periodo in cui sarà interessato dai lavori di manutenzione programmati dall’Anas, (ma di cui ancora non c’è certezza sulla data d’inizio).

Dall’assessore alle infrastrutture si sono incontrati i rappresentanti di Anas, Genio civile ed i sindaci dei comuni di Sant’Alessio, Furci e Roccalumera, tutti interessati al mantenimento della bretella che verrà realizzata tra S.Teresa e S.Alessio e quella realizzata quando venne sistemato il viadotto sul torrente Pagliara, che, invece, l’Anas vorrebbe demolire per motivi di sicurezza.

E, in attesa che a Palermo venga trovato il bandolo della matassa, c’è chi propone come soluzione temporanea per l’attraversamento del torrente Agrò nel periodo dei lavori, un ponte Bailey che sarebbe facile e veloce da montare. E’ lo scrittore Carmelo Duro, storico locale, che ne ha scritto al sindaco di Sant’Alessio, Rosa Anna Fichea, ed all’assessore regionale alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, (ma lo stesso suggerimento lo troviamo anche su face book). “Il ponte Bailey – spiega Duro - è un tipo di ponte costituito di elementi modulari prefabbricati in acciaio uniti da perni e bulloni (è stato prodotto nella Seconda Guerra Mondiale per sostituire rapidamente i ponti distrutti), ma ad es. a Torino ne è stato realizzato uno, nel 2006, in occasione delle XX Olimpiadi invernali. Può essere realizzato a più campate. Il ponte si monta in brevissimo tempo ovunque e in qualsiasi condizione e non necessita di mezzi particolari per la sua costruzione (è sufficiente una gru). I suoi elementi modulari possono essere utilizzati anche per realizzare pile intermedie (necessarie nel caso del torrente Agrò, considerata la sua larghezza di quasi 300 metri)”.

È da ritenere, che tale proposta abbia le caratteristiche non solo per essere accolta a Palermo ma che abbia anche i requisiti da rendere lo stesso “ponte Bailey” definitiva ed utile via di fuga anche in ottica di protezione civile anche una volta ripristinato il viadotto principale.

NOTA: Questo articolo fu pubblicato sul sito Fogliodisicilia.it, l'15 Gennaio 2013.

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