SANTA
TERESA DI RIVA (Messina) – Il personaggio premio Nobel Dario Fo, da poco
scomparso, apre la seconda serata di un quinto
anno ancora più carico di entusiasmo dei precedenti. Il trio Patànè, Bruno,
Camelia sta lavorando per una stagione travolgente piena di talenti da
presentare. Il pubblico della serata è attento e numeroso, ma chi era veramente
Dario Fo?
A
raccontare il “giullare dei poveri” è Melina, la quale parla di un personaggio
certamente singolare e graffiante, il quale raccontò i vizi della società con
quel suo linguaggio ironico, raccontò l’ipocrisia sempre presente in ogni
epoca. Eccola, la presidente, recitare un dialogo a due da lei scritto,
intitolato: “il servo e il suo padrone”. Il pubblico né è coinvolto, rapito,
applaude.
Antonello
Bruno, travolgente e spigliato comunicatore come sempre, ricorda Bob Dylan, il
poeta della musica recentemente insignito del premio Nobel alla Letteratura. “Io
avevo subito capito che era stato assegnato a lui, prima di apprenderlo dai
media”, grida a gran voce. E racconta chi è e cosa ha cantato, il grande cantautore
e compositore statunitense.
Ma,
prima di proseguire il racconto della serata, voglio dedicare ai miei lettori
una riflessione veloce: sono sempre ore di relax, quelle offerte dalla musica
come dalla poesia del Caffè d’Arte, e ciò da solo basterebbe, ma sono soprattutto
ore in cui la stessa “vita” viene raccontata a chi la apprende ogni giorno
quale essa è. E allora, ti porti a casa ogni volta qualcosa: un sorriso, uno
sguardo al profondo dell’animo.
Penso al maestro Agatino Scuderi (foto in alto), e alla sua magica chitarra che
pizzica le corde del cuore, puntuale ad ogni occasione; a Gianpiero Vesio
Todaro e al suo basso elettrico che esegue un brano di Bob Dylan, al Prof.
Gabriele Camelia che, con le sue “pennellate di storia”, ad ogni appuntamento, da
ulteriore forza e spessore culturale. Ma la storia, la musica, la poesia
raccontano esse stesse la vita dell’uomo, anche aattraverso una raccolta di ottime foto.
Il
premio poesia, giunto alla quarta edizione, vede la giuria pregiarsi di un
nuovo elemento, la solare insegnante furcese Pina Abate. Antonio Cattino recita
la propria lirica, e così la sottopone ai giudizi che la premiano. Ancora una
nuova poesia viene recitata, il tema è totalmente
diverso dal primo. Toccante la storia di un amico di Renato Di Pane, costretto a letto
da una lunga malattia. Ottimi i voti ottenuti. Commosso il poeta.
Gioia
nel cuore e voglia di vivere, e alla prossima serata!
22
Ottobre 2016
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