venerdì 20 novembre 2015

Caffè D'Arte, 4a giornata. UNA SERATA CHE NON VI SAPREI RACCONTARE



Santa Teresa di Riva (Messina). La quarta serata del Caffè d’arte si è aperta con la presentazione di una famosa scrittrice siciliana Marinella Fiume, la quale ha raccontato le opere di Mariannina Coffa.
Melina Patanè è come se volesse liberare la mente sua e degli intervenuti, dal tanto strazio raccontarci in questi giorni dai media. La bellezza dell’arte per cancellare la cattiveri e l’efferatezza dell’uomo, stiamo ovviamente riferendoci alla strage di Parigi, ma, senza ricercare colpevoli, l’occasione è di dare respiro all’animo umano con un paio d’ore di serenità e talento allo stesso tempo.
“La capacità curatrice delle donne” è uno del libri raccontati questa sera, libro al quale si aggiunge: “Sicilia esoterica”, che racconta degli effetti mistici e magici nella Sicilia dell’epoca, (l’ottocento), ma anche di antiche religioni professate nei luoghi più antichi della Sicilia. E fra gli altri, “La bambina sepolta viva”, (storia vera, raccontata attraverso la lettura degli atti processuali, avvenuta durante il fascismo. Per il reato di adulterio, la madre e il padre seppellivano viva la figlia.
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Mariannina Coffa, sposata contro la sua volontà all’età di diciotto anni, avrebbe detto di se: “la vita è stata per me un’aspra guerra”. Scriveva le poesie di nascosto, di notte, a lume di candela, nella camera da letto. Sebbene fosse relegata in casa, era socia di numerose associazioni culturali in Sicilia e nel mondo. In una famiglia di analfabeti, leggeva in segreto le riviste che il parroco di nascosto le faceva avere. La donna si ammalerà, ma grazie all’amicizia di un medico, si curerà tramite l’omeopatia, e ciò le causerà forti conflittualità con il suocero che le renderà la vita ancora più difficile di quanto già non fosse, definendola strega. Mariannina infine morirà perché i suoi si rifiuteranno di sostenere la spesa per l’operazione chirurgica che le avrebbe salvato la vita.
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UN CONCERTO JAZZ, DUE TALENTI AFFERMATI
Un duo di giovani, quello composto da Carlo Nicita  e Tito Mangialajo Rantzer in "Around Sonny", (un concerto jazz in omaggio al sassofonista Sonny Rollins), ha offerto agli astanti, nei suoi brani, quella serenità e dello spirito di cui lo scrivente non saprebbe  raccontarvi gli aspetti non essendo approfondito in materia. Certo è che, i due giovani, Carlo, figlio di Santa Teresa di Riva e Tito di origine ebrea, già conosciuti nel mondo per aver calcato i più disparati palcoscenici, hanno mostrato, oltre che maestria nel suonare i rispettivi strumenti, (il flauto, Carlo ed il contrabbasso, Tito), ottima conoscenza storica della materia del jazz e dei suoi autori.  
Come sempre, una bella serata!

20 novembre 2015
Giovanni BonarRIGO

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