mercoledì 10 febbraio 2016

I MARTIRI DELLE FOIBE: (PIU’ DI DUECENTO I SICILIANI MORTI), RICORDATI NELLE CITTA’ D’ITALIA



10 FEBBRAIO, IL GIORNO DEL RICORDO - Il libro di Davide Gambalem giornalista free lance, presenta un excursus storico sulle Foibe e in modo particolare sui siciliani morti per l'italianità della Venezia Giulia, Istria e Dalmazia. Vengono riportati i nomi di più di duecento siciliani morti al confine nord-orientale negli anni compresi fra il 1943 e il 1945.


LAPIDE INAUGURATA IL 10 FEBBRAIO 2011 ALL'UNIVERSITA' DI PADOVA PER RICORDARE GLI ITALIANI E LE ITALIANE VITTIME DI INUMANA FEROCIA IN ISTRIA E DALMAZIA NEGLI ANNI EROICI E TRAGICI DELLA GUERRA DI LIBERAZIONE E DELLE PULIZIE ETNICHE, COLPEVOLI SOLO DI AVER DIFESO E PAGATO CON LA MORTE O L'ESILIO L'ITALIANITA' DELLA TERRA NATIA. L'UNIVERSITA' DI PADOVA DEDICA A LORO E CON LORO A NORMA COSSETTO STUDENTESSA DELL'ATENEO MEDAGLIA D'ORO AL MERITO CIVILE AD ONORE DEL LORO SACRIFICIO PER LA PATRIA E PER LA LIBERTA'
10/02/2011 UNIVERSA UNIVERSIS PATAVINA LIBERTAS 
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 STEFANO PETRIS (lettera)
Fiume, 9 ottobre 1945
Non piangere per me. Non mi sono mai sentito cosi' forte, come in questa notte d'attesa, che è l'ultima della mia vita. Tu sai che io muoio per l'Italia. Siamo migliaia d'Italiani, gettati nelle foibe, trucidati e massacrati, deportati in Croazia, falciati giornalmente dall'odio, dalla fame, dalle malattie, sgozzati iniquamente.
Aprino gli occhi gli italiani e puntino i loro sguardi verso questa martoriata terra d'Istria che è e sarà italiana. Se il tricolore d'Italia tornerà, come spero, a sventolare sulla mia Cherso, bacialo per me, assieme ai miei figli.
Domani mi uccideranno. Non uccideranno il mio spirito, nè la mia fede. Andrò alla morte serenamente,
il mio ultimo pensiero sarà rivolto a Dio che mi accoglierà e a Voi, che lascio, così il mio grido, fortissimo, più forte delle raffiche dei mitra, SARA' VIVA L'ITALIA!!!
Stefano Petris
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Invocazione per le Vittime delle Foibe
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre,
dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
Ascolta , o Signore, la nostra voce.
Noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere
e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento
che sale dal sacrificio di questi Morti.
E ci rivolgiamo a Te,
perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido,
l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra,
costituisce una grande cattedra,
che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
Ebbene, Signore, Principe della Pace,
concedi a noi la Tua pace. Dona conforto alle spose,
alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe
di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi
e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena
per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, i Signore, e in Te essi vivono.
Che se ancora la loro purificazione non è perfetta,
noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera,
la nostra angoscia, i nostri sacrifici,
perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto:
“Beati i misericordiosi perché saranno chiamati figli di Dio,
beati coloro che piangono perché saranno consolati”,
ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia
perché saranno saziati in Te, o Signore,
perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
Mons. Antonio Santin, Vescovo di Trieste, 1959
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Monsignor Santin visse con animo indomito e mai rassegnato il periodo della occupazione titina di Trieste, subendo a Capodistria nel giugno del '47 una intimidatoria aggressione comunista, avente lo scopo di frenare la sua opera in favore dei suoi tormentati fratelli istriani. Aggressione che lo lasciò pesto e sanguinante ma non per questo meno combattivo nello svolgere il suo compito pastorale.
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Fra i tanti Comuni della Sicilia che hanno intitolato una piazza o una strada, (Gravina di Catania (Catania), Casalvecchio Suculo (Messina), Canicattì (Agrigento), Bucina (Palermo), Forza d'Agrò (Messina), Furci Siculo (Messina), Mandanici (Messina), Marsala (Trapani), Nizza di Sicilia (Messina), ROCCALUMERA (Messina) Piazza Martiri delle Foibe.
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NOTA: L'articolo integrale, contenente tutte le piazze e le strade d'Italia intitolate alle Foibe, lo pubblicammo il 19 Dicembre 2011 su Fogliodisicilia.it

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