FURCI
SICULO (Messina). Stamattina, presso il salone del Centro diurno, alla presenza
del Sindaco, Dott. Sebastiano Foti, dell’assessore alla Cultura Alessandro
Niosi e di altri amministratori, delle autorità militari e non ultime di
numerose insegnanti dell’Istituto superiore, presenti per rappresentare e
sovrintendere la fitta ed entusiasta presenza di alunni, è stata graditissima
ospite la famosa scrittrice e commediografa Dacia Maraini. “La bambine e il
sognatore” la sua ultima fatica letteraria.
Grazie
al lodevole impegno che l’amministrazione attuale di Furci, la quale, pur in
periodo di congiuntura economica, come peraltro la precedente amministrazione
sta profondendo nel settore culturale, dopo la giornata d’apertura di ieri, sul
tema “Agrumi e trasformazione del prodotto”, “la “Settimana della Cultura” ha
fatto tappa in una nuova importante iniziativa.
Il
primo cittadino dava il suo saluto, ma di lì a poco, l’arrivo della scrittrice era
un tripudio di applausi da parte del folto pubblico presente. Un filmato introduceva
il personaggio Maraini, la quale prendeva posto nella poltrona rossa a lei
dedicata, e presto, dopo l’esecuzione di pianoforte e violino ad opera di ragazzi
giovani nonchè talentuosi, iniziava una serie di domande alla scrittrice da
parte degli stessi alunni della scuola, che ad uno ad uno si presentavano e
sedevano nella poltrona posta accanto alla sua.
Si
apprendeva fra le domande-risposte che, all’interno del romanzo l’autore pone
una figura (un volatile), quale presenza della coscienza o “voce interiore”,
come ella stessa la definisce. Parla, l’autrice, racconta di Pinocchio e del
desiderio di mastro Geppetto di avere un figlio che scolpisce nel legno lui stesso.
La presunzione, ma anche la tenerezza di un padre in una favola di Collodi, conosciuta
in tutto il mondo. Il discorso cade sulla globalizzazione, sul sentirsi uniti e
sentirsi anche europei ma nel contempo saper conservare la nostra identità a
fronte di questi arrivi di massa. La necessità di creare una identità forte ma dire
no all’alzata di muri, come stanno nascendo, purtroppo in alcuni Stati.
La
frase è: “fino a che punto la tolleranza può tollerare l’intolleranza?”.
Fra
le tante “interviste” dei ragazzi, emerge la parola “stile”. Quanto e
importante lo stile di uno scrittore? Attraverso lo stile, secondo la Maraini,
si evince la cultura di chi scrive, e da esso possono scaturire o meno delle
forti emozioni nel lettore, che fanno il successo di un’opera.
Così,
fra tanti argomenti, il discorso cade sul confronto fra informazione dei mass
media e formazione, ossia l’azione formativa che la lettura di un buon libro
può offrire. È un consiglio, quello che l’ospite nel paese di Furci, in
occasione della “Settimana della Cultura” rivolge, non solo ai ragazzi ed ai
ragazzi delle scuole che guardano ad un futuro pieno di sogni e progetti, ma a
tutti.
Giovanni
Bonarrigo – 27 Aprile 2016
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