giovedì 14 aprile 2016

FURCI SICULO. QUANDO UN RACCONTO DI VITA COINVOLGE I RAGAZZI DELLA SCUOLA



FURCI SICULO (Messina). Stamattina, presso il salone del Centro diurno, alla presenza del Sindaco, Dott. Sebastiano Foti, dell’assessore alla Cultura Alessandro Niosi e di alcune insegnanti, è stato realizzato un eccellente lavoro di gruppo da parte dei ragazzi di alcune classi della scuola secondaria di Furci Siculo.
Il primo cittadino ha aperto i lavori annunciando la prossima “Settimana della Cultura”, costituita da una serie di manifestazioni che cominceranno il 25 Aprile e finiranno il primo di Maggio. Secondo Foti: “la cultura deve essere un vanto importante che l’amministratore deve attenzionare, così come i servizi, le opere pubbliche e le grandi cose”, poi passa a presentare il libro “Figlio di Sicilia”, ricordando quanto l’autore sia stata in questi anni “persona presente a 360° nel territorio nel ruolo giornalistico”, ricorda altresì che “passaggi sul Comune di Furci, ci sono. Un libro che si vuole tuffare nel passato, soprattutto nelle ultime decadi del secolo scorso, ripristinando quelli che sono alcuni valori, intanto per non farli dimenticare, fra cui le antiche tradizioni popolari e gli antichi mestieri e la vita paesana nei quartieri”.  
Prende dunque la parola l’autore del libro, il quale innanzitutto ringrazia le insegnanti per aver preso così a cuore il suo romanzo di narrativa, iniziativa che considera un vero e proprio “regalo” che gli è stato fatto come persona. Descrive perciò i tratti fondanti del suo racconto, fra lavoro e difficoltà di tutti i giorni, l’attenzione particolare posta nei confronti della “vita da macellai”, ma anche del “custurèri”, il sarto, e “u scappàru”, il calzolaio. Ricorda che nel libro si parla anche della disastrosa alluvione del 1985, alluvione che provocò ingenti danni nel paese di Roccalumera.
Quando a parlare è l’assessore Sandro Niosi, egli coglie l’occasione per sottolineare l’interesse che sta riscuotendo da parte di varie scolaresche il “Museo del Mare, sito nello stesso stabile.
Presto, viene chiamata al microfono una delle studenti, la quale sottolinea l’importanza dell’arricchimento culturale attraverso la scrittura e la lettura:
“Noi alunni, attraverso la lettura di questo libro, abbiamo avuto l’opportunità di capire e confrontarci con un periodo che non conoscevamo. Figlio di Sicilia, ci ha colpito in modo particolare, perchè è riuscito a portarci in un’epoca che non abbiamo vissuto. Siamo venuti a conoscenza del tipo di società che vi era e abbiamo notato i cambiamenti che ha subìto la società”.
Seguiva la recita della poesia (contenuta all’inizio del libro),“Stelle di Latta”, mentre un’altra alunna l’accompagnava al pianoforte. Quindi, il lavoro dei ragazzi con la lettura di alcuni brani del libro e si alternano nel ruolo di narratori, rendendo bene l’atmosfera dei momenti descritti dal romanzo, sino ad emozionare in modo particolare l’autore in silente ascolto. Ora stanno parlando del lavoro in quel di Trapani, ora… della città del Boccavento.
Ma la sorpresa più inaspettata che i ragazzi fanno è il loro video: in esso, si sono fatti attori (coinvolgendo persino una macelleria), di una storia che hanno letto ed interiorizzato a tal punto da riprodurla in scene di vita, dalla madre che culla il bambino, alla ghiànca, al nonno campagnolo “padrone”, che a tavola ordina e la moglie serve senza battere ciglio. Un vero e proprio cortometraggio. Altri gruppi, intervengono con poesie e cartelloni con disegni colorati nei quali la famiglia appare nella sua unità, nella sua solennità, il tutto affiancato da foto del territorio, fra cui più d’una raffigurante la antica torre saracena.
Ma i ragazzi hanno preparato anche delle domande scritte da fare all’autore:
Perché ha sentito il bisogno di raccontare la sua vita? Oppure: “Cosa vuol dire per lei essere un figlio di Sicilia?, o ancora: Perché per lei è importante il recupero delle antiche tradizioni siciliane? E ancora: Quanto tempo ha impiegato per scrivere questo libro? E fra le altre: Perché ha deciso di scrivere un libro autobiografico? …
Dopo che l’autore, si rivolge ai vari gruppi di lavoro concludendo: “avete fatto vostro un mio pensiero, realizzando lavoro che neanche io stesso avevo pensato!”, conclude anche il primo cittadino: “Credo che abbiamo trascorso insieme un momento interessante, nonché di arricchimento personale e culturale. Da questo, nasce l’augurio, l’auspicio che possiate sempre interessarvi a queste cose. Impegnarvi a leggere ma anche a scrivere.
Coglie l’occasione così per ricordare l’impegno che il Comune di Furci ha profuso in questi anni: “l’anno scorso il 19 di Dicembre, si è concluso il “Premio Nazionale di Poesia e di Cultura e di Scrittura”, ed annuncia nuove iniziative per quest’anno per i giovani.
L’applauso finale chiude la magnifica mattinata nella sua interezza. Dal libro che ritrova e fa rivivere la società di qualche decennio fa, un lavoro di coinvolgimento dei ragazzi, un sindaco ed un assessore sensibili e partecipi pur nelle ristrettezze economiche del momento, sottolineando l’importanza della Cultura, quale tramite anche prospettiva di un più florido e consapevole futuro generazionale.
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Giovanni Bonarrigo – 14 Aprile 2016

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