sabato 2 aprile 2016

NIZZA DI SICILIA. “UN EVENTO TRA DI NOI” PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE



Una serata ricca di soddisfazione per il sottoscritto, la presentazione nizzarda del libro “Figlio di Sicilia: racconti di uomini ed eroi”, avutasi ieri sera a Nizza di Sicilia, presso la biblioteca comunale “Corrado Cagli”.

Grazie al Dott. Giuseppe Di Tommaso, si è concretizzato infatti questo evento. Ciò, nonostante non fosse stato proposto né da un nizzardo, né il libro fosse ambientato a Nizza. Il primo cittadino, nel suo discorso introduttivo alla serata, sottolineava innanzitutto l'importanza dell'abbattimento dei confini geografici municipalistici, considerandoli anacronistici al giorno d’oggi, e rinnovando l’amicizia verso l’autore gli faceva da subito gli auguri per una maggiore diffusione del suddetto romanzo.

Veniva passata dunque la parola al Prof. Carlo Gregorio, il quale, per la seconda volta dopo l’occasione di Santa Teresa di Riva al Caffè d’Arte, presentava lo stesso lavoro: “la cultura non ha confini e non ha steccati”, era l’avvio del discorso dello storico nizzardo, che rafforzava il concetto precedentemente espresso dal suo sindaco. Leggeva dunque le prime righe del romanzo, definendolo non un libro storico ma antropologico, il quale, trattandosi di un’opera prima dell’autore, era riuscito abbastanza bene. “Il vivere la vita quotidiana è cultura”, continuava il Prof. Gregorio, dando merito all’autore di aver saputo ricucire quegli aspetti della famiglia che non c’è più. L’ambientazione del racconto ha infatti inizio negli anno ’60, “un tempo che non c’è più”, appunto.

A seguire, rendeva brevemente la parola l’autore per ricordare il tratti volutamente semplici con i quali ha scritto questo libro, nonché la volontà di innalzare ad eroe chiunque vive nella vita di tutti i giorni il quotidiano. Dalla “ghianca” fino ad arrivare o “babbèri”, passando da fatti anche cruenti raccontati proprio per ricordare le difficoltà in cui si sono ritrovati personaggi con cui ha convissuto.

Invitava a l’insegnante furcese Pina Abate, seduta fra il pubblico, a leggere un brano del libro. Lei sceglieva la storia di "don Giuvanninu 'u Bigadèri" e lo commentava accostandone i tratti storici vissuti durante e dopo la seconda guerra mondiale, i tratti caratteriali ed anche accostando il fatto che ambedue hanno girato una buona parte della Sicilia. Un nonno carabiniere ed un nipote (che nel romanzo viene chiamato Cesare), ricordato dalla Abate come “artista, giornalista e adesso anche scrittore”.

Nunzio Di Bella, veniva invitato a leggere una sua poesia in dialetto siciliano parlato. "Lu paisi". Poesia che, oltre ad arricchire i contenuti della serata, in un paesaggio immaginario caratteristico, ben si allaccia al tema popolare attorno al quale ruota il romanzo "Figlio di Sicilia".

Anch’esso tra il pubblico, l’avvocato Gianni Miasi, accompagnato dalla moglie Anna Nucifora, sceglieva di leggere e commentare l'arte antica del "babbèri", inserendola in un confronto fra ieri ed oggi, parallelo che offriva certamente degli spunti di riflessine a tutti i presenti. L’avvocato roccalumerese , faceva notare che, fra tanti anni da adesso che sia piccolo o grande l’autore che ha scritto questo libro, qualcuno si chiederà: “chi era quel Giovanni Bonarrigo che ha scritto questa storia così remota ed appassionata?”.

Fra gli applausi, scorrevano i minuti, ma intanto il forzese Carmelo Nicita, nonchè fotografo professionista, assieme alla consorte immortalava gli attimi più belli della serata. Nicita, lo ricordo a chi non lo sapesse, è anche un poeta provetto. Ma c’era un altro amico, questo furcese, che maneggiava la fidata macchina fotografica: Fabio Casablanca. Un doppio servizio fotografico, quindi, di cui presto vedrete le immagini.

Non mancava di deliziare i presenti di una sua poesia dialettale, Orazio Abbate. E Mimma Brigandì, chiamata dall’autore a dare un pur sintetico parere sulla storia si lì descritta dai vari relatori, definendo il libro “uno spaccato della storia della riviera jonica che vale la pena di leggere”, si riservava di commentarlo in una prossima occasione.
Mentre a concludere era ancora il Dott. Di Tommaso, Il sindaco invitava l’autore a scrivere un prossimo libro ed a fare altre presentazioni, nella speranza che la comunità del comprensorio, e non del singolo paese, scopra (soprattutto i giovani), tanto del nostro passato. Ciò per avere, - nonostante le difficoltà che stiamo attraversando -, un nuovo brillante futuro.

L’autore, ringraziava non per ultimi gli impiegati del Comune di Nizza, soprattutto coloro che fino a l’ora di conclusione erano rimasti, per permettere la fruizione della biblioteca comunale.

Giovanni BonarRIGO - 03 Aprile 2016




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