lunedì 18 gennaio 2016

CITAZIONE DA OSTERIA PER RISPONDERE A CHI CHIEDE (pur coloritamente) DIALOGO!




<<Io sono io, e voi non siete e non valete un ca**o>>, disse il "marchese".
Ebbene, per quanto scontata potesse sembrare la risposta dell” ESPERTO DEL SINDACO”, quello di ieri sera, fra freddo pungente, neve e pioggia, sembra essere (farsesco o meno), il primo MESSAGGIO che ha colto nel segno. Per la prima volta da quando questa amministrazione si è insediata. Per salvare il paese.
L’ “architrave dell’edificio politico argiroffiano” ha perciò incassato un colpo vacillando, e ciò in considerazione del fatto che, per una volta si è sentito in dovere di ricordare i trenta anni del suo curriculum forense sul territorio. E per territorio, per una volta, non ha circoscritto il solito roccalumerese.
Si dice in giro che “ATTENTI A QUEI DUE”, ossia Marisca e Puglisi, ieri sera, durante la bufera, ancorchè vestiti da galeotti, (perché da galeotti si saranno senti trattare, dopo aver affisso degli spiritosi e natalizi manifesti raffiguranti gli amministratori odierni nelle rispettive opere svolte più o meno bene), abbiano dato del “politico immaturo” alla “architrave del sindaco”. Si dice altresì che lo abbiano accusato di campare sulle spalle di questa amministrazione, grazie a degli incarichi e/o consulenze ad oc. Cosa probabilmente non vera. O forse no?
È oggi lo stesso “Esperto del Sindaco” a elencare le persone nominate dai due “galeotti”, nomi quali: l’arrembante Cosimo Cacciola, il mite sindaco Argiroffi, ma anche la brava Miriam Asmundo, e l’assessore Sebastiano Foscolo e non ultimo il trasversalmente presente arch. Garufi.
È inoltre oggi la stessa “architrave del sindaco” a dichiarare: “volta alla tutela delle esigenze di tutta la collettività, sono pronto a condividere l’azione politica di Argiroffi per altri vent’anni”.
Ma quali sono le vere esigenze della collettività? Sono unanimemente il buon governo della cosa pubblica e la trasparenza nonchè una giusta ed oculata tassazione, la manutenzione e la pulizia del paese, ma soprattutto un DIALOGO costante e mai atteggiamenti intimidatori nei confronti di quel più del cinquanta per cento (essendo state tre le liste in corsa alle ultime elezioni amministrative), della collettività rappresentata, che non ha votato “l’edificio argiroffiano”. Edificio che adesso scricchiola e presenta delle evidenti crepe nella struttura obsoleta.
DIALOGO, DICEVAMO. Un dialogo chiesto a gran voce da Commercianti ed Artigiani più di un anno fa e mai ascoltato; un dialogo chiesto da una minoranza che (rea di essere appartenuta a chi spodestò, un decennio addietro, l’ “edificio argiroffiano”), raramente e sempre tardivamente trova accoglimento per sue le pur legittime interrogazioni e quindi all’O.d.G. di consiglio comunale, sull’emergenza degli argomenti presentati. Un dialogo soffocato nella gola di chi ha chiesto in questi due anni e mezzo all’ “edificio politico” odierno:
Come mai i campi sportivi comunali non trovano una giusta fruizione da più di un anno?
Come mai, la tassazione imposta da questo “edificio politico” immediatamente aumentata ai massimi livelli in nome di un risanamento assolutamente urgente, non è tornata in consiglio per essere ridiscussa al ribasso appena si sono presentati i primi “segnali positivi” (e parliamo di cifre importanti), ricevuti in conseguenza dell’esito positivo di contenziosi a suo tempo presentati da chi ha preceduto questa compagine salvifica? Vedi, Contenzioso contro ATO rifiuti, contenzioso contro “Tributi Italia”. 
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Chiaramente, questo scrivente si  augura che, l’ “architrave dell’edificio” di questa amministrazione, (non me ne voglia “l’esperto”), non regga “altri vent’anni”. Non fosse altro che per un perdurare quasi quotidiano di puzzolenti liquami fognari misti ad acque meteoriche, (come accade anche in questa giornata di pioggia), sulla stessa via Amerigo Vespucci, che, nonostante i recenti lavori al depuratore (di cui ho più diffusamente discusso in altro articolo), non hanno risolto il problema, perché, semplicemente il problema era ed è di ben altra natura. Un problema inascoltato, minimizzato e deriso nei comunicati alla stampa, dall’edificio argiroffiano. Un problema centuplicato nella sua gravità e frequenza negli ultimi due anni. E, questo “edificio” è in poltrona da quasi tre.
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Concludendo, lo scrivente aggiunge: sarà pure stata quella di ieri sera “una farsa recitata da pseudo attori”,  ci sarà pure stata una “scarsa presenza di partecipanti”, ma qualcosa mi dice che non sarà l’ultima “commedia” che, o questo o quella VOCE LIBERA, reciterà in piazza. Magari sarà una piazza diversa, magari avverrà in una delle  periferie del paese, ma sarà una forma di DIALOGO degno di una democrazia. Non ingiurioso, ma capace di far riflettere quella gente che magari non conosceva certi fatti e certe persone per quelle che sono financo interiormente.
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18 Gennaio 2016 - Giovanni BonarRIGO

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