domenica 10 gennaio 2016

ROCCALUMERA. UNA DOMENICA A PRANZO CON GLI AMICI



ROCCALUMERA (Messina). Accanto all’Orfanotrofio Sant’Antonio di Padova, non solo una mensa per i bisognosi ma un punto di aggregazione e condivisione in crescita. La mensa sarebbe aperta il Martedì, il Giovedì e il Sabato, ma ultimamente (grazie all’Associazione “E… Berta filava”, anche di Domenica.
Man mano che le foto dei manicaretti cucinati dalle volontarie e volontari vengono pubblicate su Facebook, nuove ditte si aggiungono alla lista di coloro che donano qualcosa. Fra queste ditte: “il Ponte”, la pescheria “Miano”, e per il pane, Guarnera di Roccalumera. Per non contare le massaie che, come oggi a pranzo, hanno portato alcune ottime torte fatte in casa.
La frittata è una specialità da gustare di Teresa, la quale sbuccia le patate, prepara i carciofi, sbatte le uova, mentre altre amiche preparano la carne di maiale al sugo. U peti i maiali. I totani al sugo, ma non manca l’insalata, persino la macedonia di frutta, senza alcolici dentro perché alla mensa vengono a mangiare famiglie con bambini al seguito.
Lo scrivente-ospite, non essendo svelto come i volontari, risulta impacciato, quasi come un “elefante in una cristalleria”. Ma ecco arrivare il momento di preparare i vassoi. Mi intrattengo alcuni minuti con uno degli ospiti anziani, che mi racconta di quando lavorava e viveva al nord, di quando era giovane… e bello. Un altro commensale mi riconosce, scambiamo due battute. Scatto qualche foto, ma, per la privacy,  sono soprattutto pietanze e sala da pranzo ad essere immortalati. Ma è già tempo di dare una piccola mano a servire ai tavoli. Non molti gli ospiti oggi. Vengono serviti loro insieme: Pasta al sugo, secondo e contorno.
I bicchieri di macedonia li porto in una teglia ma a servirli ai tavoli è lo svelto ed esperto Franco. Poi arriva anche torta al cioccolato e alla panna ed infine, mangiamo anche noi, con soddisfazione, scambiando quattro chiacchere amichevoli e tanti sorrisi.
Gli ospiti ringraziano, poi, ad uno ad uno vanno via. Ci salutiamo. Ora è tempo di sparecchiare, le donne (e che valide donne), lavano le pentole, le posate, mentre qualcuno dei volontari è già andato via perché a casa lo aspettano ospiti. “Torna quando vuoi”, mi dice un’amica, mentre saluto andandomene e ringraziando per tutto.

10 Gennaio 2016
Giovanni BonarRIGO





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