La maggioranza nel luglio 2013 ha approvato in
Consiglio Comunale il piano di rientro con l’ATOME4, riconoscendo la somma di
oltre € 2.500.000,00 ed affermando che la scelta era obbligata per evitare il
dissesto finanziario del nostro ente: nulla di più falso perché la parte più
consistente di tale presunto debito era stata contestata nelle opportuni sedi
giudiziarie da parte della precedente Amministrazione.
In tale occasione e
successivamente il 07 novembre 2013, allorquando il piano di rientro è stato
rimodulato, la minoranza chiedeva di fare salvi gli eventuali effetti delle
sentenze, che sarebbero state emesse nei due giudizi tra il Comune di
Roccalumera e l’ATOME4.
Il contenzioso in questione era stato
avviato dalla società, che gestisce la raccolta dei rifiuti, la quale aveva
chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Messina due ingiunzioni di pagamento per
oltre 800.000,00 Euro in danno del Comune, il quale si era opposto a tali
richieste, da ciò scaturendo una causa innanzi al Tribunale di Messina.
Successivamente è stato il Comune
a contestare, questa volta davanti al TAR di Catania, l’importo delle fatture
emesse dalla società d’ambito per le altre annualità, che ammontavano ad oltre
€ 1.300.000,00.
La soluzione prospettata dal piano
di rientro non convinceva in quanto la Regione avrebbe prestato al Comune €
2.500.000,00 da versare all’ATO e da restituire entro dieci anni. Non vi era,
però, nessuna garanzia che l’ATO, essendo in liquidazione, restituisse le
eventuali maggiori somme incassate in caso di esito favorevole al Comune dei
suddetti giudizi.
Ecco perché, a nostro avviso,
contrariamente a quanto sostenuto ed approvato dalla maggioranza e
dall’Amministrazione, o si prevedevano garanzie per la restituzione delle
eventuali maggiori somme versate o si avviava una trattativa con la società d’ambito,
in modo tale da addivenire, prima della definizione delle controversie e della
sottoscrizione del piano di rientro, ad un accordo transattivo con un abbattimento
del debito.
Nel mese di settembre il Tribunale
di Messina ha revocato le ingiunzioni di pagamento condannando l’ATO a pagare
le spese della causa nella misura di € 9.000,00, benché in consiglio comunale
l’Amministrazione abbia dichiarato improvvidamente l’esatto
contrario.
Adesso, dopo aver già pagato €.
1.500.000,00 all’ATO, tocca all’Amministrazione illustrare tutte le iniziative
adottate e/o che intende adottare in relazione ai contenziosi ancora in itinere
in maniera da evitare che la rimanente parte di tale ingente debito sia saldato
ingiustamente dai nostri concittadini; così facendo si potrebbe beneficiare di
quella tanto sospirata diminuzione delle imposte, il cui aumento, a quanto
pare, poteva essere meno aspro, specie in un momento di congiuntura economica
sfavorevole come quello attuale: non siamo né insipienti né farneticanti …
informiamo semplicemente i cittadini … piaccia o no a qualcuno!
Lì, 16/01/2016
I consiglieri comunali di minoranza
... ... ...
NOTA. (il 23 Dicembre 2013) la minoranza roccalumerese tenne una
conferenza stampa (da cui le 2 foto allegate), sul tema IMU, IPREF e
altre tasse comunali, proponendo un minore carico sui cittadini, in
considerazione di numerosi fattori fra i quali anche l'attesa di
giudizio ATO rifiuti.
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