Una pubblicità in onda in questo periodo sui mass media
nazionali, recita all’incirca in coda al suo slogan: “…e adesso che stai
scrivendo la tua storia, ti chiederai: ci sarà qualcuno interessato a leggerla?”.
Venerdì 29 Gennaio, a Santa Teresa di Riva presso il Caffè d’Arte,
(dalle 18:00 alle 21:00), fra le altre interessanti esibizioni, avrà luogo la
presentazione ufficiale del mio libro. Un libro che, spero, mi aprirà ad un
nuovo ciclo di esperienze. Se infatti è vero che non sono nuovo nell’ambito del
web né della carta stampata (grazie ad un mensile locale che ospitò alcuni miei
articoli per un paio d’annetti), è altrettanto vero che come scrittore sono
alla primissima esperienza. “Figlio di Sicilia, racconti di uomini ed eroi”,
questo il titolo del romanzo, attraverso il percorso abbastanza variegato di un
personaggio, sosterà all’interno di accadimenti storici realmente verificatisi,
sia nel comprensorio jonico, sia nel trapanese ed oltre che in qualche parte d’Italia.
Orgogliosamente, non voglio tacere il fatto che, già alcune
persone lo hanno letto e, fra questi, senza citare la fonte voglio riportare qui
un commento: “Ho letto con attenzione e commozione
il tuo libro. Molto spesso mi è sembrato di passare dalle pagine del testo ai
luoghi e storie che hai rappresentato con una forza evocativa potente. Attendo di leggere con uguale piacere il tuo
prossimo lavoro. Complimenti.”.
La sera di Venerdì, mi ha promesso di essere presente anche
lo storico nizzardo Carlo Gregorio, che è giusto ricordare, ha firmato la
prefazione del romanzo. Ma sin da adesso, ringrazio anche la Presidente del
Caffè d’Arte, Melina Patanè ed i suoi collaboratori che tanto stanno facendo
per far crescere i talenti del territorio jonico messinese, offrendo nel contempo
serate di intrattenimento assolutamente piacevoli per il corpo e per lo
spirito.
Spero che altri ed altri ancora abbiano voglia di leggere
questi miei “Racconti di uomini ed eroi”. Si, uomini qualunque ma eroi in mezzo
alla gente proprio quando accade qualcosa di veramente cruento e inaspettato in
paese. Come una alluvione tristemente memorabile. Spero che qualcuno interessi anche
sapere come svolgeva il proprio mestiere “U custurèri, il sarto di una volta; U
Babbèri, U scarpàru, U ghianchèri, perché anche di loro vi racconto. E di
seguito ripercorrerete qualche momento vissuto magari anche da voi stessi, in
queste pagine. Momenti di fede cristiana e di emozione. Arrivederci a presto!
25 Gennaio 2016 - Giovanni BonarRIGO
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