lunedì 14 marzo 2016

COME LEGGERE FRA LE RIGHE DI “FIGLIO DI SICILIA”



Origini e caratteristiche fondanti del romanzo sono argomento di dibattito tra gli studiosi. Un romanzo è genericamente costruito da una struttura della storia più o meno complessa e da una varietà di personaggi più o meno ampia. Questa profonda articolazione ha dato vita a numerosi sottogeneri, fra i quali quello storico, fantastico e giallo.
In tutta onestà, il sottoscritto per primo ritiene che definire “romanzo” il contenuto degli scritti del libro di cui mi appresto a parlarvi, (che altri non è, se non la semplice raccolta di appunti di un ragazzo di un ventennio fa… e poco altro ancora), sia perlomeno ottimistico.
D’altro canto, però, se (fra i vari lettori) persino un anziano avvocato nonché storico unanimemente conosciuto per non avere peli sulla lingua, ha definito “Figlio di Sicilia” interessante, allora, probabilmente qualcosa di “interessante” questo scrivente l’ha saputa narrare.
Inoltre, ci sarebbe da aggiungere che, in occasione della primissima presentazione dello stesso romanzo, (avvenuta presso il Caffè d’Arte di Santa Teresa di Riva), sono state più che incoraggianti - a detta di molti - i commenti dei relatori: Antonello Bruno, Melina Patanè, nonché dello storico nizzardo Carlo Gregorio, autore della prefazione dell’opera.
Ebbene, a Nizza di Sicilia, Sabato 2 Aprile prossimo, (alle 20:00, considerata l’ora legale), lo stesso romanzo sarà “vivisezionato” e ridiscusso alla presenza del promo cittadino Dott. Giuseppe Di Tommaso, nonché al cospetto di un differente pubblico che mi auguro sarà numeroso, e tutto ciò presso la biblioteca comunale “Corrado Cagli”.
Fra coloro che dovrebbero leggere alcuni brani del libro, (il condizionale viene qui usato per pura scaramanzia), ci sarà l’insegnante Pina Abate ed il già citato poeta Antonello Bruno. Non dovrebbe mancare neanche Carlo Gregorio né la sempre graditissima Melina Patanè.
“Figlio di Sicilia: Racconti di uomini ed eroi”, è il caso di precisarlo, vuole entrare in punta di piedi e senza pretesa alcuna di protagonismo, in quell’eroismo semplice e verace vissuto dal lavoratore quotidiano di qualche decennio fa, nonché ripercorrere gli incerti passi di un ragazzo in cerca di un futuro… certo.
Il “libro dei ricordi”, vuole fotografare altresì taluni personaggi non più viventi, e fra questi, - come fossero mito e storia insieme -, un brigadiere dei carabinieri e la minuta ma ferrea moglie, fra le tragedie dei bombardamenti aerei e la fame della seconda guerra mondiale, allevarono i propri figli e da questi la discendenza. Di uno in particolare dei figli, viene in più fasi sottolineata la figura del “ghianchèri” (macellaio), talvolta eroe per semplice destino. Egli, altri non è se non uno di dei figli… di Sicilia.
Buona lettura, qualora lo vogliate!

14 Marzo 2016 - Giovanni BonarRIGO

Nessun commento:

Posta un commento