Origini e caratteristiche
fondanti del romanzo sono argomento di dibattito tra gli studiosi. Un romanzo è
genericamente costruito da una struttura della storia più o meno complessa e da
una varietà di personaggi più o meno ampia. Questa profonda articolazione ha dato
vita a numerosi sottogeneri, fra i quali quello storico, fantastico e giallo.
In tutta onestà, il
sottoscritto per primo ritiene che definire “romanzo” il contenuto degli
scritti del libro di cui mi appresto a parlarvi, (che altri non è, se non la
semplice raccolta di appunti di un ragazzo di un ventennio fa… e poco altro
ancora), sia perlomeno ottimistico.
D’altro canto, però, se (fra
i vari lettori) persino un anziano avvocato nonché storico unanimemente
conosciuto per non avere peli sulla lingua, ha definito “Figlio di Sicilia”
interessante, allora, probabilmente qualcosa di “interessante” questo scrivente
l’ha saputa narrare.
Inoltre, ci sarebbe da
aggiungere che, in occasione della primissima presentazione dello stesso
romanzo, (avvenuta presso il Caffè d’Arte di Santa Teresa di Riva), sono state
più che incoraggianti - a detta di molti - i commenti dei relatori: Antonello
Bruno, Melina Patanè, nonché dello storico nizzardo Carlo Gregorio, autore
della prefazione dell’opera.
Ebbene, a Nizza di Sicilia,
Sabato 2 Aprile prossimo, (alle 20:00, considerata l’ora legale), lo stesso
romanzo sarà “vivisezionato” e ridiscusso alla presenza del promo cittadino
Dott. Giuseppe Di Tommaso, nonché al cospetto di un differente pubblico che mi
auguro sarà numeroso, e tutto ciò presso la biblioteca comunale “Corrado Cagli”.
Fra coloro che dovrebbero leggere
alcuni brani del libro, (il condizionale viene qui usato per pura scaramanzia),
ci sarà l’insegnante Pina Abate ed il già citato poeta Antonello Bruno. Non dovrebbe
mancare neanche Carlo Gregorio né la sempre graditissima Melina Patanè.
“Figlio di Sicilia: Racconti
di uomini ed eroi”, è il caso di precisarlo, vuole entrare in punta di piedi e
senza pretesa alcuna di protagonismo, in quell’eroismo semplice e verace vissuto
dal lavoratore quotidiano di qualche decennio fa, nonché ripercorrere gli
incerti passi di un ragazzo in cerca di un futuro… certo.
Il “libro dei ricordi”,
vuole fotografare altresì taluni personaggi non più viventi, e fra questi, - come
fossero mito e storia insieme -, un brigadiere dei carabinieri e la minuta ma
ferrea moglie, fra le tragedie dei bombardamenti aerei e la fame della seconda guerra
mondiale, allevarono i propri figli e da questi la discendenza. Di uno in
particolare dei figli, viene in più fasi sottolineata la figura del “ghianchèri”
(macellaio), talvolta eroe per semplice destino. Egli, altri non è se non uno
di dei figli… di Sicilia.
Buona lettura, qualora lo
vogliate!
14 Marzo 2016 - Giovanni
BonarRIGO
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